lunedì 30 novembre 2009

Capire il pericolo islamico



La più grande minaccia che il mondo civilizzato deve oggi affrontare è la propria ignoranza dell'Islam

Sfortunatamente per i Musulmani, e molto di più per il resto del mondo, l'Islam è estremamente rigido ed alieno ai compromessi, così come la lealtà e dedizione dei suoi membri. Ogni rivelazione di Allah (la pace sia su Lui) attraverso il profeta Mohammed (la Pace sia su lui), deve essere considerata un ordine divino e può essere emendata o considerata bypasata, da un'altra rivelazione. Cose che sono accadute raramente. Tutti i versi del Corano e gli Haddith che invitano ad uccidere o soggiogare gli infedeli (noi) sono ANCORA VALIDI. Poiché nel mondo musulmano praticamente non esiste il diritto secolare, l’inflessibile codice della Shari’a governa.
Dal /mo secolo sino ai giorni nostri, l’obiettivo apertamente dichiarato dell’Islam è portare il mondo intero in “Dar Al Islam” o “pace” dell’Islam. Questa è una condizione chiaramente definita che non ne tollera altre. Per l’Islam ogni società che non si presta a soggiogarsi, per completare l’autorità islamica, si pone in uno stato di guerra, “Dar Al Harb”, con l’Islam. Ulteriori provocazioni non sono necessarie
Questo è un concetto senza eguali ma, ai Musulmani, appare completamente logico. Il loro ragionamento sembra poggiare sul fatto che poiché Allah, per mezzo di Mohammed, ha donato all’umanità la ricetta perfetta per vivere in terra, ogni società che si oppone al Suo santo ordine non merita considerazione di alcun tipo. Perciò queste anime ottenebrate devono solo incolpare se stessi per le conseguenze di aver rifiutato Allah e Mohammed come Suo Ultimo e Perfetto Profeta. Pertanto le conseguenze per questi “non illuminati” comprendono genocidio, violenza carnale e schiavitù e, agli occhi dei Musulmani, ogni altra degradazione altro non è che il giusto castigo.
Quale costume dell’Islam, una condizione intermedia tra guerra e pace è “Dar Al Sulh”. Condizione che esiste mentre l’Islam tenta di guadagnare potere sufficiente per lanciare Dar Al Harb. Attualmente l’Italia e l’Europa sebbene in uno stato di Dar Al Suhl, stanno lentamente entrando in uno stato di Dal Al Harb mentre i Musulmani guadagnano potere politico e demografico.
Bisogna inoltre considerare che ogni Musulmano, se richiesto dal proprio Imam di commettere atti ostili nei confronti della Nazione Ospite, si trova nella condizione di essere considerato un apostata se non obbedisce ai desiderata dell’Imam o un traditore del Paese che lo ospita se lo commette. A fronte di questa scelta, quasi tutti diventeranno traditore! Per ogni Islamico le possibili conseguenze di un eventuale processo per i crimini commessi, nella nostra società politically correct, sono molto meno pesanti di un eventuale tradimento dell’Islam.
Quando un Musulmano tradisce il Paese ospite ed è scoperto, lui o lei possono contare su un eccellente team di difesa pagata da una delle tante associazioni islamiche operanti nel Paese e, almeno in Europa, non potrebbe essere condannato a morte o la sua famiglia subire ritorsioni.
D’altra parte, un musulmano che si rifiuta di obbedire l’ordine dell’Imam, diventa automaticamente un apostata, il peccato imperdonabile e punibile con la morte! E un musulmano non può rinunciare ai propri costumi, tradizioni, ambito sociale, famiglia e, quasi sempre, la vita. Questi i motivi per cui ogni musulmano rappresenta un pericolo per ogni paese ospite. Questi i motivi per cui è da ingenui pensare che un musulmano, anche se non direttamente coinvolto in atti terroristici, possa negare il proprio appoggio, morale e materiale, ai confratelli coinvolti in delitti volti a guadagnare il mondo all’Islam. Si consideri inoltri ce il Corano invita espressamente i devoti a mentire ai non musulmani per ottenere l’obiettivo “Dar Al Islam”

venerdì 27 febbraio 2009

Degli Shadith (o dei “martiri suicidi”)

Che cosa convince un giovane islamico (uomo o donna che sia) a cingere una cintura di esplosivo ad alto potenziale (farcita di bulloni e chiodi) intorno al torace e farsi saltare in mille pezzi? È, in Israele, la cosiddetta “occupazione”? La sua frustrazione? Sono i 25.000 dollari che la famiglia riceve per l’assassinio di ebrei? O è il Corano, il Libro Santo dell’Islam?
Quasi 1400 anni fa il Profeta Mohammed (la pace sia su di Lui) ha sviluppato uno schema perverso per indurre gli arabi a commettere crimini rivoltanti promettendo loro beni materiali difficilmente ottenibili nell’arsura del deserto arabico. Il Paradiso descritto dal Corano promette 6 cose molte importanti per un arabo, di allora e di oggi:
splendide vergini, giovanetti, acqua, vino, frutta e ricchezza.
Vergini (Houri)
Mohammed (la pace sia su di Lui) sapeva che il sesso era argomento molto popolare nel gruppo dei suoi seguaci che combattevano con la promessa di schiavi sessuali e bottino. Una volta raggiunto il Paradiso, essi avrebbero potuto gioire di infiniti approcci sessuali con le Houri, 72 bellissime giovani vergini e …28 ragazzi (maschi, avete letto bene e non ho fatto sbagli) pre-adolescenti. Si promette inoltre qualche cosa di ancor meglio e si espande la promessa di giovani vergini sino ad includere un “libero mercato del sesso” senza limiti nel numero dei partners. Donne e ragazzi sono esposti come se fossero al mercato della frutta, dove si può scegliere in funzione del proprio gusto o della maturazione del frutto. Allah è veramente misericordioso!
Alcuni versetti dal Corano e citazioni dagli Hadith:
Corano 78:31
E per i giusti, essi sicuramente trionferanno. Ci saranno giardini e vigne, e splendide vergini per compagne: una coppa veramente traboccante.
Corano 37:40-48
… E siederanno con timide vergini dagli occhi neri, pure come le uova custodite dalle ostriche
Corano 44:51-55
… Si e li sposeremo a Houri dagli occhi neri
Corano 52:17-20
… e giaceranno su divani disposti su file. Sposeremo le Houri dagli occhi neri
Corano 55:56-57
Ci saranno timide vergini che mai uomini o “Jinn” (spiriti) hanno toccato prima. Quindi quale favore del vostro Signore voi rifiuterete?
Corano 55:57-58
Vergini belle come il corallo ed i rubini. Quindi quale favore del vostro Signore voi rifiuterete?
Corano 56:7-40
… Noi abbiamo creato le Houri e rese vergini, amorevoli compagne per quelli nella mano destra
Corano 55: 70-77
In ognuno ci saranno vergine caste e belle. Vergini dagli occhi neri riparate nelle loro tende e che mai prima sono state toccate da mano d’uomo o di Jin (spirito).

Nelle prossime puntate altre "perle" di questo tipo.

Mi fa comunque tristezza sapere che in questo mondo ci sono 1 miliardo e mezzo di persone che pensano a Dio come proprietario di un'osteria con annesso casino bisex!

martedì 24 febbraio 2009

Come trattare i terrorristi islamici

Che possono fare Paesi civilizzati contro la montante marea dell’islam integralista? Come relazionare con chi vuol imbarcarsi sull’espresso per il Paradiso di Allah? Beh, un metodo per relazionare con la schiuma del terrorismo ce lo suggerisce un gentiluomo americano chiamato Generale John “Black Jack” Pershing.
Il nostro era il responsabile della guarnigione americana nelle Filippine nel 1911. Si narra che i suoi soldati erano vittime di attacchi terroristici compiuti da filippini musulmani. Pershing non ha tentato alcun colloquio o di stabilire una “road map” per la pacificazione. Non ha neppure costituito una commissione per cercare di capire perché gli islamici odiavano gli americani. Non ha neppure offerto qualche “gesto di buona volontà”. E non ha neppure costruito un muro per isolarli. Ha invece catturato 50 (cinquanta) terroristi islamici. Quindi li ha costretti a scavare le proprie fosse. Ha poi sparato a 50 maiali.
Cercate di capire, i musulmani non hanno problema a sporcarsi le mani con il sangue di ebrei, cristiani o “infedeli” di qualunque genere e natura MA NON TOLLERANO DI AVERE A CHE FARE CON LA PELLE, IL SANGUE O LA CARNE DEL MAIALE. Fossero contaminati con una qualunque parte del maiale, sarebbero condannati all’inferno islamico, e non potrebbero accedere al loro “paradiso”.
Quindi, dopo aver contato sino a tre, 49 di questi “cacciatori del paradiso di Allah”, furono abbattuti. I loro corpi fasciati nella pelle dei maiali appena uccisi e buttati nella fossa comune. Sopra di loro i resti dei maiali macellati. Vi chiederete: perché un islamico è stato risparmiato? La risposta è semplice: l’unico sopravissuto fu rilasciato e mandato dai suoi complici “mujaheddin” per raccontare quanto accaduto e di cui era stato testimone.
Per i seguenti 42 anni, nelle Filippine, non c’è stato un attacco islamico!
Poi è iniziata la farsa del politically correct!

lunedì 23 febbraio 2009

Questi islamici hanno la faccia come il c@#o

vibrante protesta delle associazioni (a delinquere???) islamiche italiane per un errore nel doppiaggio del film Il Milionario (molto bello ma più intrigante e piacevolissimo da leggere il libro). Nel doppiaggio italiano, in una scena in cui una folla inferocita attacca alcune persone intente ai loro affari, una voce fuori campo grida "i musulmani! Scappate!". A chiunque abbia un minimo di cultura appare evidente che gli attaccanti non sono islamici bensì indù. Ma non è questo il problema. Il problema vero, e pesante come la rocca di Gibilterra, è che questi islamici sono sempre pronti a domandare le scuse da tutto il mondo per una sciocchezza qualsiasi ma NON SONO MAI STATI PRONTI PER CHIEDERE SCUSA DEI MASSACRI CHE LORO, NEL NOME DELLA LORO RELIGIONE CHE INCITA AL DISPREZZO ED ALL'OMICIDIO, HANNO COMMESSO DAL 622 SINO AD OGGI. Faccio presente che la Chiesa cattolica ha chiesto scusa, tramite il Papa, per gli errori commessi nei secoli passati considerando le Crociate come un errore quando non si trattava che tornare la da dove gli islamici ci avevano cacciato, massacrato, violentato, ridotto in schiavitù o, i più fortunati, rapinati con fior di tasse per ottenere la condizione di "Dhimmi" (protetto dal Califfo). A tutti i sinistri radical chic e non, ricordo inoltre che la stella a sei punte gialla la hanno inventata i musulmani e non Hitler il folle.

domenica 22 febbraio 2009

Cos'è il jihad

Una risposta è stata fornita quando Saddam Hussein aveva lanciato un appello ai leader musulmani del mondo per unirsi al suo jihad diretto a sconfiggere "i malvagi americani", se loro avessero dovuto attaccare l'Iraq; più tardi, lo stesso ha minacciato gli Stati Uniti con questo strumento.
Come si può evincere da ciò, il jihad è "la guerra santa". O più esattamente: è lo sforzo legale obbligatorio e comune di espansione dei Paesi musulmani, a spese di quelli non-musulmani.
In altre parole, lo scopo dello jihad non è diretto alla diffusione della fede islamica, ma all'estensione della sovranità del potere musulmano (ovviamente la fede segue la bandiera). Pertanto,il jihad è per sua natura intrinsecamente offensivo, e il suo obiettivo finale è quello del dominio musulmano sul mondo intero.
Nel corso dei secoli il jihad ha assunto due differenti significati: uno più radicale, l'altro meno. Il primo sostiene che i musulmani che interpretano la loro fede in modo differente vengono considerati infedeli e perciò legittimi obiettivi del jihad (Ecco perché algerini, egiziani e afgani, come gli americani e gli israeliani, sono spesso vittime delle aggressioni jihadiste). Il secondo significato, associato ai mistici, rifiuta la definizione legale di jihad, inteso come conflitto armato, e dice ai musulmani di estraniarsi dai problemi terreni per conseguire una più profonda dimensione spirituale.
IL jihad nella sua accezione di espansione territoriale è sempre stata un aspetto centrale della vita musulmana. È così che i musulmani governarono gran parte della penisola arabica fin dalla morte del profeta Maometto, avvenuta nel 632. È così che un secolo dopo, i musulmani conquistarono una regione che andava dall'Afghanistan alla Spagna. Successivamente, il jihad incitò e giustificò le conquiste musulmane di territori come l'India, il Sudan, l'Anatolia e i Balcani.
Oggi, il jihad è la principale fonte di terrorismo su scala globale, la forza motrice di una campagna di violenza mondiale da parte di gruppi che si sono auto-proclamati jihadisti:
• Il Fronte Islamico Internazionale per il Jihad Contro gli Ebrei e i Crociati: un'organizzazione di Osama bin-Laden:
• Laskar Jihad: responsabile dell'uccisione di oltre 10.000 cristiani in Indonesia;
• Harakat ul-Jihad-i-Islami: una delle principali cause di violenza in Kashmir;
• Jihad Islamica Palestinese: il più pericoloso gruppo terroristico anti-israeliano;
• Jihad Islamica Egiziana: nel 1981 uccise Anwar el-Sadat e molti altri e
• Jihad Islamica Yemenita: fra gli altri, ha ucciso tre missionari americani.
Ma la più grave realtà jihadista è quella del Sudan, ove il partito al potere ha creato lo slogan "Jihad, Vittoria e Martirio". Lì, per ben vent'anni, sotto gli auspici del governo, i seguaci del jihad hanno aggredito i non-musulmani, derubandoli dei loro beni e uccidendo gli uomini.
I jihadisti hanno schiavizzato decine di migliaia di donne e bambini, li hanno costretti a convertirsi all'Islam, li hanno avviati alle marce forzate, li hanno obbligati a subire percosse e a svolgere dei faticosi lavori. Le donne e le giovani ragazze sono state altresì sottoposte a rituali stupri di gruppo, alla mutilazione degli organi genitali e ridotte in schiavitù sessuale.
Il jihad patrocinato dal governo sudanese ha causato all'incirca due milioni di vittime e la scomparsa di altri quattro milioni di persone, facendone la più immane catastrofe umanitaria della nostra epoca.
Nonostante il jihad sia stato una fonte primaria di conflitto per quattordici secoli, provocando inenarrabili sofferenze umane, alcuni studiosi, apologeti islamici e sinistre radical chic, affermano che esso tolleri solo delle lotte a scopo difensivo, o altresì che esso sia assolutamente non-violento. Tre docenti americani di studi islamici rendono in modo pittoresco quest'ultimo punto, illustrando il jihad come:
• Uno "sforzo contro il male in sé e contro ogni manifestazione del male in seno alla società" (Ibrahim Abu-Rabi, Hartford Seminary);
• "Una resistenza all'apartheid o un'opera a favore dei diritti delle donne" (Farid Eseck, Auburn Seminary) e
• "Un aiuto a diventare uno studente migliore, un migliore collega e un migliore partner in affari. Sopratutto, aiuta a tenere sotto controllo la rabbia" (Bruce Lawrence, Duke University).
Sarebbe meraviglioso se il jihad non si evolvesse in qualcosa di più aggressivo del tenere sotto controllo la rabbia, ma ciò non accadrà semplicemente con l'ignorare una realtà raccapricciante. Al contrario, la pretesa di un jihad “benigno” impedisce qualsiasi serio tentativo di auto-critica e di re-interpretazione.
Si potrà battere una strada diversa dal terrorismo, dalla conquista e dalla schiavitù, se i musulmani ammetteranno esplicitamente il ruolo storico del jihad, se si scuseranno con le vittime di quest'ultima, gettando le basi per un jihad pacifico, e se porranno realmente fine (e questa è la parte più difficile) al jihad violento.
Sfortunatamente, un simile processo di redenzione non è imminente; il jihad violento probabilmente continuerà finché non verrà annientato da una forza militare superiore. Solo quando il jihad sarà sconfitto, i musulmani moderati (sempre ammesso ce ne siano) troveranno davvero la loro voce e daranno definitivamente il via alla dura opera di modernizzazione dell'Islam.

giovedì 19 febbraio 2009

Gerusalemme Città Santa per l’Islam? L’ennesima menzogna!!!!!

Per oltre 3.300 anni Gerusalemme è stata la capitale degli Ebrei che la hanno sempre abitata con l’eccezione dei periodi in cui sono stati deportati e/o massacrati. Vi è stata, comunque, una presenza ebraica pressoché continua per gli ultimi 1600 anni e, sin dai primi del 1800, la popolazione della città è stata, prevalentemente, ebraica. Durante l’occupazione giordana (1948-1967), nessuno ha pensato di trasferire la capitale del regno da Amman a Gerusalemme o di fare di quest’ultima la capitale di tutti i “palestinesi” (che in Giordania costituiscono il 70% della popolazione). Inoltre, durante i 19 anni di quasi totale occupazione giordana, nessuno dei leaders da altri paesi arabi si è preoccupato di tributare una visita alla loro “città Santa”, al loro “terzo luogo Santo dell’Islam”. Solo per gli ebrei ed i cristiani Gerusalemme ha da sempre avuto un significato speciale! La verità è che Gerusalemme non è mai stata una capitale araba e che da sempre è stata, sinché gli ebrei la hanno rivitalizzata, una polverosa città di provincia senza alcun ruolo economico, sociale o politico.
Altro mito da sfatare è relativo a Gerusalemme ed il suo Tempio del Monte. Il mito consiste nel fatto che Gerusalemme sia una città araba e che sia uno dei luoghi santi dell’Islam. La verità è che gli arabi hanno espresso ben poco interesse nel Tempio del Monte prima della guerra dei 6 giorni (1967). D’altro canto, Mecca e Medina (entrambe in Arabia Saudita) sono le vere città sante dell’Islam.
Il Santo Corano, menziona la Mecca 2 o 3 volte (implicitamente, non per iscritto). Menziona Medina 5 volte. NON MENZIONA MAI GERUSALEMME (ne implicitamente ne per iscritto) e con buona ragione. Non esiste evidenza storica che Mohammed (la pace sia su di Lui) abbia mai visitato Gerusalemme. E se lo avesse fatto, sarebbe stato 6 anni dopo la Sua morte. L’ascesa al Paradiso di Mohammed (la pace sia su di Lui) da una roccia di Gerusalemme è quindi priva di fondamento.
Inoltre, Gerusalemme (per iscritto) appare nel Pentateuco 669 volte e Sion (che generalmente significa Gerusalemme, a volte la terra d’Israele) 154 volte per un totale di 823 volte. Il nostro Vangelo menziona Gerusalemme 154 volte e Sion 7. Nel Vecchio Testamento e nel Nuovo Testamento, Giuda o Giudea vengono menzionate 877 volte e Samaria 123.
Ma, tenetevi forte, c’è di meglio! Con una lettura attenta del Corano, si scopre qualcosa di interessante. Questi musulmani, di fatto, potrebbero essere più ebrei degli stessi ebrei! Il Corano menziona Israele o israeliti, 47 volte, ebrei 26 volte. Persino i cristiani ottengono l’onore di 15 menzioni!
Beh, forse Mohammed (la pace sia su di Lui) si è scordato di trascrivere Gerusalemme. Forse ha scordato di menzionare Haram-esh-Sharif, il nome arabo per il Monte del Tempio. Forse è stato una dimenticanza, d’altronde vi posso assicurare che il sole del deserto gioca brutti scherzi. E poi, i “poveri” palestinesi già c’erano, giusto? SBAGLIATO! Palestina o palestinesi non si trovano in nessuna Sura o vengono menzionati in qualche Hadith. Forse è perché i cosiddetti “arabi palestinesi” hanno antiche radici storiche che originano dal lontano 1967! Abbastanza comunque per gli arabi ed i loro amici della sinistra radical chic europea per garantire un legame ad un metro quadrato di terra e a qualche filo d’erba dei presunti “territori occupati” dai perfidi ebrei.
Ma ci sono prove credibili che leghino gli islamici a questo santo luogo, se non il famoso sogno di Mohammed (la pace sia su di Lui)? Credeteci o documentatevi, l’unica ragione che gli islamici adducono per rivendicare la santità di questo luogo è la menzione del sogno del Profeta (la pace sia su di Lui) circa un “luogo molto lontano” tra Mecca e Damasco. Forse era Aqaba, oppure Bosrah ma potrebbe essere anche Beirut!
In verità, il Dome of the Rock e la moschea di Al-Aqsa altro non sono che due tra centinaia di migliaia di moschee musulmane sparse per il mondo. Escluse queste due moschee, la stessa Gerusalemme ha ben poco significato per gli islamici. Difatti, a Gerusalemme, ci sono molti più luoghi di preghiera cristiani che islamici!
Quando un ebreo prega, ovunque esso sia nel mondo, prega rivolto verso il Monte del Tempio in Gerusalemme. Quando un musulmano prega, anche se in Gerusalemme, prega rivolto verso la Mecca, Arabia Saudita (1600 km direzione est). Così, in molti casi, quando un musulmano prega in Gerusalemme, le sue “parti nascoste” sono rivolte verso Al-Aqsa ed il Dome of the Rock! Questo fatto vi suggerisce qualcosa? E quando un suicida islamico si fa esplodere per le strade di Gerusalemme, cosa vi suggerisce?
Tra il 1948 ed il 1967, quando Gerusalemme Est ed il Tempio del Monte erano occupati dalle forze armate giordane a seguito della guerra arabo-israeliana del ’48-’49, Gerusalemme è stata bellamente ignorata dal mondo arabo. Nessun leader arabo vi ha mai tributato una visita, neppure per pregare nella Moschea di Al-Aqsa o nel Dome of the Rock (entrambe sull’ebraico Monte del Tempio). Vale la pena in più ricordare che, durante i 19 anni d’occupazione giordana, a nessun ebreo (si noti: ebreo, non israeliano) è stato concesso di recarsi nella zona occupata o di pregare al muro occidentale (Muro del Pianto); non che ci sia stato molto da visitare dopo che gli arabi avevano raso al suolo 58 sinagoghe. Persino gli arabi “palestinesi” davano una priorità così bassa a Gerusalemme che nello statuto della organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) non vi è cenno di detta città. Solo quando Gerusalemme è stata liberata, dopo la guerra dei 6 giorni (iniziata dagli arabi), gli arabi hanno sviluppato una passione incontenibile per la città Santa.
P.S.= Altro mito da sfatare sulla “intifada della Spianata del Tempio”. Il 28 settembre 2000 Ariel Sharon, cittadino israeliano, ha fatto una passeggiata sulla Spianata del Tempio dando inizio, secondo gli arabi ed i loro amici della sinistra – radicale e non – alla cosiddetta “seconda Intifada”. In verità, la violenza araba era pianificata da mesi a seguito del fallimento degli accordi di Camp David. Sharon non è “semplicemente” andato sulla Spianata, ha chiesto l’autorizzazione al “WAQF*”. Gli arabi sapevano che sarebbe arrivato ed hanno pianificato le violenze di conseguenza! Non c’è stato nulla di spontaneo nelle violenze arabe!
* Waqf: nell’Islam indica l'“immobilizzazione” di un bene per sfruttarlo e quindi donarne il ricavato ai poveri. In altri termini il Waqf è una “sadaqah jariah” (elemosina continua) i cui effetti benefici e l'utilità aumentano durante tutta la vita del donatore e soprattutto continuano anche dopo la sua morte. I proventi del Waqf vengono calcolati e distribuiti alla fine di ogni anno. La Waqf palestinese è responsabile per la gestione del Haram-as-Sharif, il Monte del Tempio, a seguito di accordi con le autorità israeliane. Waqf ha scavato le fondamenta della costruenda più grande moschea del medio oriente nelle “stalle di Salomone. Nella costruzione della moschea sotterranea, la waqf ha deliberatamente distrutto prove archeologiche relative all’esistenza del primo e secondo tempio così come altri reperti. Gli archeologi israeliani stanno setacciando i resti degli scavi di cui si sono sbarazzati gli arabi per cercare di recuperare qualche materiale.

mercoledì 18 febbraio 2009

Alcune “perle” dal Corano e dagli Hadith

Forse già conoscete questa “O voi che credete! Non abbiate amici tra gli Ebrei ed i Cristiani” [al-Ma’idah 5:51.11]
Ma lo sapevate che ci sono 123 versi del Corano relativi al combattere ed uccidere per la causa di Allah? Ecco, di seguito, alcuni passaggi:
- I musulmani sono incoraggiati ad occuparsi totalmente nel combattimento per la gloria di Allah [Sura 22:73]
- Allah darà “una più grande ricompensa a coloro che combatteranno per lui” [Sura 4:96]
- Circa gli infedeli (coloro che non si sottomettono all’Islam), costoro sono “gli inveterati nemici” dei musulmani [Sura 4:101]. I musulmani devono “arrestarli, assediarli e preparare imboscate in ogni dove” [Sura 9:95]. I musulmani devono anche “ circondarli e metterli a morte ovunque li troviate, uccideteli ogni dove li troviate, cercate i nemici dell’Islam senza sosta” [Sura 4:90]. “Combatteteli finché l’Islam non regni sovrano” [Sura 2:193]. “tagliate loro le mani e la punta delle loro dita” [Sura 8:12]
- Se un musulmano non si unisce alla guerra, Allah lo ucciderà [Sura 9:93]. Al fedele deve essere detto “ il calore della guerra è violento, ma più violento è il calore del fuoco dell’inferno” [Sura 9:81]
- Un musulmano deve “combattere per la causa di Allah con la devozione a Lui dovuta” [Sura 22:78]
- I musulmani devono far guerra agli infedeli che vivono intorno a loro [Sura 9:123]
- I musulmani devono essere “brutali con gli infedeli” [Sura 48:29]
- Un musulmano deve “gioire delle cose buone” che ha guadagnato con il combattimento [Sura 8:69]
- Un musulmano può uccidere ogni persona che desidera se è per “giusta causa” [Sura 6:152]
- Allah ama coloro che “combattono per la Sua causa” [Sura 6:13]. Chiunque combatta contro Allah o rinunci all’Islam per abbracciare un’altra religione deve essere “messo a morte o crocifisso o mani e piedi siano amputati da parti opposte” [Sura 5:34]
- “Chiunque abiuri la sua religione islamica, uccidetelo”. [Sahih Al-Bukhari 9:57]
- “Assassinate gli idolatri ogni dove li troviate, prendeteli prigionieri e assediateli e attendeteli in ogni imboscata” [Sura 9:5]
- “Prendetelo (l’infedele n.d.t.) ed incatenatelo ed esponetelo al fuoco dell’inferno” [Sura 69:30]
- “Instillerò il terrore nel cuore dei non credenti, colpite sopra il loro collo e tagliate loro la punta di tutte le dita” [Sura 8:12]
- “Essi (gli infedeli ndr) devono essere uccisi o crocefissi e le loro mani ed i loro piedi tagliati dalla parte opposta [Sura 5:33]
- “Sappiate che il paradiso giace sotto l’ombra delle spade” [Sahlih al-Bukhari Vol 4 p55]
Domanda: dato che il Corano è la parola di Allah, che il Profeta Mohammed (la Pace sia su di Lui) altro non è che il diligente redattore del Libro e che dovere di ogni buon musulmano è applicare quanto scritto sul Corano (e non interpretarlo, si badi bene), è mai possibile un “Islam moderato”?
Secondo me no.